Un caso di claustrofobia
Una infermiera di 58 anni, Anna chiese un consulto per risolvere un suo problema con gli spazi chiusi. La cosa era molto vecchia, blanda all’inizio ma si era acutizzata nell’ultimo anno al punto che non prendeva più l’ascensore, né riusciva ad entrare in sala operatoria. Aveva chiesto di cambiare mansione all’ospedale per evitare le occasioni di ritrovarsi in spazi angusti. Inoltre doveva subire un intervento al naso ed era terrorizzata all’idea di non potere più respirare, di soffocare. Il primo obiettivo era che Anna facesse l’intervento senza più la paura di morire soffocata. La sensazione attuale era che le mancasse l’aria e che potesse morire soffocata. Abbiamo iniziato dall'episodio più recente in cui aveva avuto una “crisi”. Dopo 40 minuti in cui furono applicate tecniche specifiche per le fobie insieme a visualizzazioni mirate, Anna riuscì a scaricare un peso emozionale enorme, il suo respiro si era ampliato e approfondito, la pelle del viso era rosea. Si sentì meglio al punto di confermare la data per l’intervento. La settimana dopo, mi mandò un messaggio whatsapp dall’ospedale, dicendo che era andato tutto bene, che respirava molto bene e si sentiva rigenerata! Tornò da me ancora una volta per trattare la fobia specifica dell’ascensore, che si risolse anch’essa in un solo incontro. Ora prende l’ascensore ovunque senza problemi.
MNU - Practitioner Ccms