Una cliente racconta la paura dell’altezza (acrofobia)
Da qualche anno mi sono accorta di strane sensazioni come perdere l’equilibrio, vertigini e una forte attrazione verso il vuoto quando mi trovavo in un ascensore con vetri, oppure quando mi affacciavo sul terrazzo di casa mia che si trova al terzo piano. Avevo proprio di schiantarmi al suolo! Quando volevo raggiungere in aereo mio figlio che lavorava negli Stati Uniti, era possibile soltanto con l’assunzione di un calmante, mettendo le cuffie per ascoltare la musica e evitando assolutamente di guardare dal finestrino. Il battito del cuore accelerava, le mie mani sudavano e le gambe cominciavano a tremare. Le cose peggiorarono nel tempo al punto che avevo crisi di ansia pensando soltanto alle situazioni, senza sperimentarle dal vero. Si scatenava un senso di stordimento, una confusione mentale, il respiro diventava affannoso come se mi mancasse l’aria solo ad immaginare le situazioni. Dopo vari accertamenti neurologici che non portarono a nessuna diagnosi, la mia vita diventò sempre più molto limitata: facevo di tutto per evitare di trovarmi in luoghi elevati, come andare a pranzare con le amiche sul terrazzo panoramico dell’Hilton, non prendevo l’ascensore a vetro, né le scale mobili dei grandi magazzini o dei centri commerciali. La famiglia andava in montagna senza di me, e rinunciavo a bellissimi viaggi nel mondo. Stavo diventando un’ eremita! Grazie al metodo Ccms, ho scoperto di avere avuto un trauma a dodici anni collegato all’acrofobia, di cui non avevo memoria. Con tre sedute, ho risolto e ripreso la mia vita in mano. Chi non ha mai sofferto di fobia non può capire il senso di ristrettezza che si vive, il mondo a quattro dimensioni diventa un mondo a due dimensioni. Sono molto grata al metodo e a MN per avermi ridato la possibilità di avere una vita sociale normale. La prova del nove è stata quando a dicembre dell’anno scorso ho preso l’aereo per Dubai dove mio figlio teneva una conferenza, e ho visitato il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo!
Angela (Roma)