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Entaglement con il respiro

Siamo esseri emotivi e accade che ci lasciamo trascinare spesso dalla rabbia, dall’ansia o dalla paura. Prima di un colloquio ad esempio, di una prova importante, o di un incontro amoroso, le emozioni hanno spesso il sopravvento e possono bloccare le migliori intenzioni, generando anche fenomeni fisici: soffio corto, tachicardia, nodo nel plesso solare, gambe molli, mani sudate, balbuzia, rossori in volto.

C’è un piccolo trucco per evitare che le nostre emozioni ci portino fuori dal nostro centro: respirare in maniera consapevole, cioè con l’attenzione tutta rivolta al respiro e a ciò che accade nel corpo quando respiriamo! Questo va fatto prima di affrontare situazioni che ci mettono in allarme.

Prima di dire un sì o un non, respiriamo più volte e consapevolmente! La respirazione consapevole è un potente strumento per cambiare il nostro stato cerebrale e per equilibrare le nostre emozioni. Ma la respirazione consapevole va ben oltre! Chi padroneggia il proprio respiro può agire in maniera sottile e positiva sui pensieri ed emozioni propri e anche su quelli delle persone con cui è in relazione.

Durante gli incontri della Formazione Ccms, gli allievi si sono accorti che è possibile calmare l’agitazione di una persona con cui lavorano, semplicemente respirando con calma e consapevolmente mentre la stanno ascoltando. L’effetto di questa pratica del respiro è semplicemente straordinario. Favorisce una sintonizzazione maggiore con l’altro, crea uno stato di maggiore empatia e apre altri canali di percezione, più intuitivi. Si entra in una modalità sensoriale “altra”, dove la razionalità è in secondo piano. Si crea letteralmente uno stato di entanglement quantistico in cui le parole hanno meno importanza e tutto si palesa nel movimento di un unico respiro. Il respiro è uno strumento indispensabile del lavoro del facilitatore Ccms