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Alla ricerrca del Sé perduto

Consideriamo come scontate le meraviglie e complessità della Natura e del mondo fisico maescludiamo la possibilità che possano esistere altri territori di realtà, percettibili attraverso i sensi più sottili.Tutti i sistemi spirituali del mondo concordano sul fatto che la ricerca di soli traguardi materiali, di per sé, non può dare soddisfazione, felicità e pace interiore. La crisi globale, il deterioramento morale, la crescente sofferenza che accompagnano l’espansione del materialismo nelle società industrializzate attestano questa antica verità. Come ci insegnano varie tradizioni spirituali da Oriente a Occidente, il rimedio per il malessere esistenziale che affligge l’essere umano è quello di rivolgersi al proprio Sé, e di cercare risposte in spazi interiori. Ma cos’è il Sé che altre scuole di pensiero chiamano anche Coscienza, Anima, Supercoscienza, il Divino dentro di sé?  Il Sé, termine junghiano,  è da sempre stato considerato un archetipo fondamentale, un “modello” universale presente nell’inconscio collettivo,  che rappresenta  le caratteristiche dell’esperienza in cui si trascende i limiti posti dal piccolo io, per aprirsi a una dimensione più vasta .  Secondo Carl Gustav Jung, il Sé  è un punto di unione tra gli opposti polari,  tra maschile e femminile, tra materiale e spirituale, tra giorno e notte, tra Bene e Male.  Simbolizza quindi la Totalità e consacra il cosiddetto “processo di individuazione”,   ovvero il percorso coscienziale in cui si armonizzano le varie parti della personalità umana, generando un profondo senso di connessione al Tutto.  Si manifesta attraverso un senso di espansione oltre i limiti fisici,   dove s’annullano gli opposti.  Il Sé è quindi una capacità creativa ed unificante della coscienza umana, che porta al raggiungimento di una pienezza e totalità psichica.  È il punto centrale dove convergono tutte le nostre esperienze e che le rende un insieme coerente e significativo,  dando un senso a tutto il nostro percorso esistenziale.  La ricerca del Sé è al centro di tutte le ricerche spirituali del mondo, perché rappresenta l’esperienza del divino dentro l’essere umano. Per questo motivo i simboli che evocano questo stato sono nelle varie culture: i mandala dell’India, la Pietra filosofale dell’alchimia, l’albero del Mondo o albero cosmico dei miti,  il Divino Androgino dei Veda o di Platone, il Tao dei Cinesi,  per citarne solo alcuni esempi.

Il nostro mondo ha perso i collegamenti con gli Archetipi, con quelli del Femminile e del Maschile e, soprattutto, con quello del Sé. Essi sono stati spazzati via da nuovi e falsi miti costruiti sul consumismo, l’avidità, la produttività, e su un’immagine ridotta dell’essere umano, privo di ogni potere e ragione! Siamo stati relegati al ruolo di esseri insignificanti, omologati, senza più identità, schiavi da algoritmi.Sebbene l’esperienza del Sé sembra essersi assopita nella memoria del passato, esiste ancora e sempre perché è parte della Storia umana ed è di vitale importanza per la nostra sopravivenza come specie. Nessuna I.A o Chat GPT, potrà mai sostituirsi alle esperienze della coscienza, non potrà mai sognare, né fare viaggi astrali o vivere una NDE, né potrà conoscere le vette dell’amore e del Trascendente.Ma potrebbe facilmente convincerci che queste esperienze non esistono . E se le cancelliamo, sarà la nostra fine !

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