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Defrag: la mente colonizzata

Per la maggior parte delle persone, è strano accettare che la realtà in cui viviamo sia una costruzione della nostra mente. Accorgerci che le relazioni che attiriamo nella vita, i partner, gli amici, i soci, il successo o l’insuccesso, la gioia di vivere o la depressione dipendano dai nostri programmi mentali è piuttosto sconvolgente.  Questa programmazione inizia molto presto, sin dalla nostra nascita e,  mentre proseguiamo sul sentiero della vita, il “software” della nostra mente,  oltre ai programmi educativi ricevuti,  viene aggiornato da ulteriori condizionamenti esterni: sociali, religiosi, politici, etnici, economici. Sulla base di tali programmi si edifica la nostra vita, in maniera molto soggettiva, giorno dopo giorno.   Più crediamo in questi programmi,  più essi prendono corpo  e finiscono  per diventare “reali” e, quindi, “veri”. Ciò che è “vero” per la nostra mente,  diventa “la realtà”, soprattutto quando altri individui la condividono insieme a noi.  

Siamo tutti ricercatori di verità.  Tutti la vogliono o la reclamano, e coloro che pensano di detenerla cercano i proseliti.  Così si costruiscono le ideologie, le religioni, i partiti, le chiese, le scuole, le università, le televisioni, i giornali, i social network  o qualsiasi altro mezzo in grado di strumentalizzare e pilotare le menti delle masse, con tanto di pseudo verità, fake news, notizie a carattere “scientifico” (quindi “vere”), slogan, messaggi subliminali etc. Una moltitudine di informazioni quotidiane che colonizzano le nostre menti, occupando tanti spazi frammentati. Tante notizie e informazioni che sommergono e addormentano il nostro istinto, spegnendo il nostro sentire  e autonomia di scelta.
Ora con lo sviluppo esponenziale di internet, la manipolazione delle masse ha raggiunto un apice. Tante verità sboccano da tutte le parti portando confusione e disorientamento. Le persone sono così assorte nei loro tablet e cellulari, che lo scambio di sguardi e parole diventa inutile, il confronto s’annulla nell’oceano dei pixel e decibel. Un giorno, mentre camminavo, mi sono commossa alla vista di due fidanzatini teneramente abbracciati su una panchina. Passando accanto a loro, mi accorsi che tutti e due stavano giocando con il proprio cellulare. La buona notizia era che ricercavano ancora il contatto fisico e non facevano ancora l’amore tramite cellulare!
Siamo giunti ad un punto in cui tutti i programmi accumulati cominciano a saturare lo spazio mentale, e il nostro senso critico diventa sempre più frammentato, l’inganno più temibile dell’era della comunicazione! Cosa fare in questo caso per evitare la frammentazione della mente e quella conseguente delle nostre vite? Come possiamo recuperare il senso della nostra umanità? Ritrovare la connessione con il nostro io? Ascoltare la nostra voce interiore?
Ecco alcuni accorgimenti di defrag, semplici e forse banali, ma che cambieranno la vita a chi va avanti da anni col pilota automatico. Li applico con regolarità e mi fanno sentire forte e viva, consapevole dei rischi e delle opportunità. Così spero per voi:
Non guardate più la TV (una cura radicale!), riducete il tempo speso sui social, discriminate di più le fonti di informazioni, passeggiate in Natura con i 5 sensi aperti, trascorrete del tempo con i vostri amici, dimenticate il cellulare in tasca o in macchina, fate qualche attività manuali e creative, respirate consapevolmente, dialogate con voi stessi, cantate e strimpellate qualche nota pazza su uno strumento, ricapitolate la giornata prima di addormentarvi, scrivete i vostri sogni,scrivete poesie, praticate uno sport o un’attività fisica piacevole, osservate le persone che si muovono attorno a voi quando siete in un luogo pubblico, seguite il vostro istinto e non i “I like”, amate un uomo o una donna in carne e ossa al posto di quelli virtuali delle chat, pensate a delle soluzioni creative ai problemi dell’ ambiente e della società, praticate il “passa il favore”, giocate con i vostri figli o con quelli degli altri, abbracciate le persone e ridete spesso...

Questa lista non è esaustiva, la lascio aperta per le vostre proposte.

Marie Noelle Urech

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